La dura legge dell’Ici, di Enzo Costa
Mentre scrivo queste righe non so su quale rete e trasmissione il Cavaliere neo-Trisunto del Signore stia ri-annunciando al telefono l’abolizione dell’Ici. Il mio computo per difetto da zapping distratto è fermo a Uno Mattina e Porta a Porta con i rilanci replicati di quasi tutti i tiggì pubblici e privati, ma potrei aver colpevolmente mancato una sua chiamata in viva voce al Processo di Biscardi su 7 Gold, un suo intervento via cellulare in un’edizione straordinaria del martedì di Buona Domenica ed una raffica di suoi sbarazzini mms transitanti per tutti i palinsesti pomeridiani prima e dopo i break pubblicitari. E magari proprio ora mi sto perdendo la sua telefonata a Meteo2, ma è solo perché ritengo utile formulare per iscritto quella che denominerei la “dura legge dell’Ici”. Che recita così: “Se un governo di centrosinistra nell’ultima sua Finanziaria abroga l’Ici per il 40% degli italiani, preservandola solo per i ceti più abbienti, nessuno lo sa: il governo non lo comunica adeguatamente, gli esponenti della maggioranza non lo dicono o ripetono a sufficienza nei …