Alla Conferenza Stato Città, svolta ieri a Roma, sono state assunte decisioni importanti sulla scuola, mentre l’approvazione delle linee guida di applicazione della legge 194 è stata rinviata alla prossima riunione del 26 marzo.
SCUOLA:
In base all’accordo approvato ieri (20 marzo 2008) si è deciso che dal 2008 sarà il Ministero della Pubblica istruzione a pagare direttamente ai Comuni la TARSU per le scuole, per una somma complessiva di € 38.734.000. Per le situazioni debitorie pregresse, invece, si procederà ad un monitoraggio e il Ministero contribuirà al pagamento dei debiti maturati fino al 2006 con una somma massima di € 58.000.000.
Per tanto con l’accordo raggiunto, il Ministero provvederà direttamente a sanare per il passato e a pagare per il futuro la TARSU delle scuole. “E’ una scelta – dice il Vice Ministro Bastico – che, in linea con altre, favorisce l’autonomia finanziaria delle scuole e libera i loro bilanci da oneri molto pesanti”, liberando le istituzioni scolastiche di oneri burocratici ed economici a favore del miglioramento dell’offerta formativa.
Nella stessa sede, sono stati fissati i criteri per accedere ai previsti 300 milioni di euro finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici (in particolare nelle zone sismiche)
Infine la conferenza Stato Città ha approvato, dopo il veto opposto dalla regione Lombardia il 28 febbraio, l’accordo per rifinanziare le Sezioni Primavera dei bambini di 2 – 3 anni, anche per il prossimo anno 20082009. Verranno rifinanziate in modo prioritaria, le 1311 sezioni attualmente funzionanti (per 20 mila bambine e bambini). Il Ministero aumenta il proprio contributo di 19 milioni di euro, 10 milioni sono confermati dal ministero della Famiglia, mentre il ministero del Welfare concorrerà a raggiungere i 35 milioni di Euro.
Per approfondire sulla sicurezza degli edifici vai sulla scheda.
LEGGE 194
Nella stessa seduta, la conferenza Stato Città, si è divisa sulle linee guida per l’applicazione della legge 194, messe a punto dalla Ministra Livia Turco. Le linee guida puntano a garantire la presenza di un medico non obbiettore di coscienza in ogni distretto in modo da assicurare sempre il servizio di IVG, senza costringere le donne che vogliono abortire a lunghi spostamenti. Nel documento inoltre si chiede: distribuzione della pillola del giorno dopo come contraccettivo d’emergenza nei pronto soccorsi e nella guardie mediche, potenziamento del personale nei consultori, garanzia dell’anonimato.
Il Ministro della Salute, Livia Turco ha espresso rammarico per le obiezioni espresse dalla Regione Lombardia (secondo la quale le linee guida peccano di “incentivare le tecniche contraccettive, invece di contrastare la mentalità abortista”, come dichiara l’assessore regionale Colozzi), poiché non è “un bene per il Paese avviarsi verso una difformità di indicazioni sul come raggiungere obiettivi così importanti come il sostegno alla maternità, la prevenzione degli aborti, la definitiva cancellazione dell’aborto clandestino e la promozione di una sempre maggiore competenza verso una procreazione responsabile affinché l’aborto non sia mai mezzo per il controllo delle nascite. Per questo confido nell’assunzione di responsabilità da parte di tutte le Regioni e Province autonome che hanno condiviso l’accordo affinché lo stesso sia da loro adottato con proprie delibere per dare quella risposta di attenzione e di presa in carico attesa dal Paese da parte delle Istituzioni pubbliche su una problematica così importante”.
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