Nonostante i progressi registrati di recente, le donne in Europa sono ancora escluse dai vertici della politica e dell’economia, constata una nuova relazione della Commissione europea. In tutta l’UE 24% dei parlamentari sono donne – rispetto al 16% di dieci anni fa – e analoga è la proporzione di donne che occupano incarichi ministeriali. Nel settore privato, gli uomini occupano ancora 9 posti su 10 nei consigli di amministrazione delle grandi imprese e rappresentano i due terzi dei direttori di aziende. La relazione appare l’8 marzo, in coincidenza con la Giornata internazionale della donna, e precede una nuova rete europea di donne al comando che verrà inaugurata nel corso di quest’anno.
“I progressi realizzati nell’accrescere il numero di donne che occupano posti decisionali sono stati troppo lenti. Se crediamo nei valori della democrazia non possiamo lasciare la metà della popolazione fuori dalle strutture di comando”, ha affermato Vladimír Špidla, commissario responsabile per le pari opportunità. “La parità di genere è anche un elemento positivo sul piano economico. Le nostre economie devono valorizzare appieno tutti i talenti di cui disponiamo se vogliamo affrontare la competizione globale. Dobbiamo perciò infrangere una volta per tutte il soffitto di vetro!”.
La relazione, “Donne e uomini nel processo decisionale 2007 – Analisi della situazione e tendenze” indica che la proporzione di donne che siedono nei parlamenti nazionali è aumentata di circa la metà, passando dal 16% nel 1997 al 24% nel 2007. Tale percentuale è ancora ben al di sotto della cosiddetta massa critica del 30% ritenuta necessaria affinché le donne esercitino un’influenza sensibile sulla politica. Il Parlamento europeo supera di poco questa massa critica (31%). Mediamente gli uomini superano le donne tra i ministri nei governi nazionali in un rapporto di tre a uno (24% donne, 76% uomini).
Le donne sono anche ampiamente sottorappresentate nelle sfere decisionali dell’economia. Le banche centrali di tutti e 27 gli Stati membri dell’UE sono dirette da un governatore uomo. In Europa più del 44% di tutti i lavoratori sono donne, ma soltanto il 32% dei dirigenti d’azienda (direttori generali, direttori e amministratori di piccole imprese) sono donne. La sottorappresentazione delle donne ai vertici è un fenomeno ancora più marcato nelle grandi imprese – vale a dire le imprese di ciascun paese tra le più quotate in borsa – in cui sono gli uomini a occupare circa il 90% dei posti nel consiglio di amministrazione, una cifra che ha dato pochi segni di miglioramento negli ultimi anni.
Si sono registrati importanti progressi per quanto concerne la promozione delle donne nelle amministrazioni centrali degli Stati membri dell’UE nelle quali esse occupano quasi il 33% dei due scaglioni più alti della gerarchia rispetto al 17% del 1999. La proporzione di donne che occupano posizioni analoghe nelle istituzioni dell’UE è migliorata anch’essa passando dal 14% a poco meno del 20% nello stesso periodo, anche se c’è ancora molto da fare.
Il ruolo primario per realizzare un migliore equilibrio tra i generi nel processo decisionale ricade sul livello nazionale, ma la Commissione europea coadiuva tali sforzi raccogliendo, analizzando e diffondendo dati comparabili sul persistere dei divari di genere, in particolare grazie alla sua banca dati sulle donne e gli uomini nel processo decisionale. La Commissione istituirà più avanti nel corso di quest’anno una nuova rete europea di donne al comando per incoraggiare lo scambio di esperienze e di buone pratiche tra tutti i 27 paesi dell’UE.
Per ulteriori informazioni:
– Relazione “Donne e uomini nel processo decisionale 2007 – Analisi della situazione e tendenze”
http://ec.europa.eu/employment
– Banca dati sulle donne e gli uomini nel processo decisionale
http://ec.europa.eu/employment
– Relazione “La parità tra le donne e gli uomini 2008”
http://ec.europa.eu/employment
Materiale audiovisivo:
– Notiziario video sul differenziale retributivo di genere
http://www.tvlink.org
– Notiziario video “Infrangere gli stereotipi nel mercato del lavoro”
http://ec.europa.eu/avservices
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