Uno sguardo oltre il finestrino…
Forse, quello che ho compiuto oggi, è l’ultimo viaggio di ritorno da Roma, almeno di questa legislatura. Me ne sono resa conto all’improvviso, alzando gli occhi dallo schermo del computer ho gettato lo sguardo distrattamente oltre il finestrino e qualche secondo è trascorso prima che prendessi coscienza del fatto che il paesaggio al di là del vetro mi era completamente estraneo. Come è potuto accadere che nulla, di quel tragitto tante volte affrontato, fosse ai miei occhi così inconsueto? Ho sorriso, di riso amaro, rivedendomi nel pendolarismo Carpi-Roma con il naso sempre tuffato su carte, dossier, quotidiani… Un’attenzione “responsabilmente” dedicata al lavoro che mi aspettava come capogruppo in Commissione ed in Aula, mentre il paesaggio (a tratti dolce, e poi aspro, e spesso così segnato da mano umana al punto da apparire “irrecuperabile” alla bellezza originaria) lambiva il mio veloce passaggio: una metafora della XV legislatura e della sorte toccata a quanti, parlamentari ed esecutivo, l’hanno vissuta? Abbiamo lavorato sodo, con la convinzione che il sacrificio per la cura choc, resa necessaria dalla gravità della …