L’on. Ghizzoni sulla vicenda del Policlinico di Napoli:”Episodio di gravità inaudita”
L’esperienza positiva del progetto “Scegliere di scegliere” avviato a Carpi nel 2000
In merito alla vicenda del Policlinico di Napoli e del presunto aborto illegale trasmettiamo una nota dell’on. Manuela Ghizzoni
“Quanto avvenuto al Policlinico di Napoli è di una gravità inaudita e dimostra la necessità di ripristinare al più presto nel nostro Paese un clima di tolleranza e di civile confronto. Per tre buone ragioni. Primo: bisogna dire basta alla colpevolizzazione delle donne, considerate dagli integralisti nostrani ciniche e irresponsabili quando non addirittura complici di omicidi. Basterebbe leggere oggi l’intervista alla mamma – protagonista suo malgrado dell’incredibile episodio di Napoli – per capire quanta umanità, quanta sofferenza, quanta consapevolezza ci sia nella scelta di una donna di rinunciare alla maternità. Perché – come dice lei – è sempre un dolore non far nascere un figlio.
In secondo luogo, quando i blitz della polizia sostituiscono il dialogo e il confronto vuol dire che qualcosa si è già rotto nelle normali dinamiche della dialettica democratica. E a tutto questo non è certo indifferente la violenta campagna lanciata contro la legge 194 dai settori più oltranzisti del centrodestra e delle gerarchie vaticane. Si è creato un clima da caccia alle streghe, come ha giustamente rilevato il ministro Livia Turco, che favorisce certamente azioni come quella ordinata dalla Procura di Napoli.
Terza ragione: l’impossibilità di avviare una discussione pacata sui temi della vita e della morte porta inevitabilmente a privilegiare il terreno dello scontro ideologico che, come sempre accade, approda a una sostanziale incomunicabilità tra opposte visioni del mondo. Tutto questo mette in ombra le esperienze positive di dialogo che, pure, vanno avanti nel nostro Paese. E’ il caso del progetto “Scegliere di scegliere” avviato a Carpi nel 2000 per iniziativa del professor Giuseppe Masellis con l’obiettivo di dare sostegno materiale e psicologico alle donne, qualunque sia la loro scelta rispetto alla maternità. Il progetto, al quale partecipano istituzioni pubbliche e associazioni di volontariato, ha consentito in questi anni di avviare un confronto serio tra laici e cattolici sui temi della vita, della maternità, dell’interruzione di gravidanza ma soprattutto di creare una rete di sostegno delle donne che si trovano ad affrontare scelte difficili.
E’ questa la strada da seguire, quella del confronto e della ricerca di soluzioni che, in ogni caso, siano rispettose della libertà di scelta delle donne in quanto soggetti consapevoli e responsabili da aiutare e non da colpevolizzare”.